---------------- La storia della Lancia Thema ---------------

La Lancia Thema è il nome con il quale viene identificata una berlina quattro porte a tre volumi di netta ispirazione classicheggiante, che è ha rivestito per il decennio compreso fra l' anno 1984 e l' anno 1994 il ruolo di ammiraglia di prestigio nella gamma della produzione della casa automobilistica in questione.

E' palese e inconfutabile il fatto che tale autovettura, peraltro molto ben riuscita sotto tutti gli aspetti, quali quelli attinenti allo stile, alla meccanica, alla componentistica e alle prestazioni, sia assurta col tempo allo status di vero e proprio simbolo della produzione automobilistica italiana dei sempre mitici, ma ormai lontani anni ottanta.

----------------------- Il progetto Tipo 4 -------------------------

Il frutto di un progetto comune

La Lancia Thema rappresentò sostanzialmente il riuscito frutto di un progetto comune, identificato all' epoca mediante la sigla "Tipo 4", il quale prevedeva la realizzazione di quattro autovetture diverse, tutte appartenenti al settore medio alto, e strutturalmente basate su un pianale analogo e identico per tutte, allo scopo di poter sfruttare pienamente i principi della cosiddetta "sinergia industriale", attuata fra le diverse case automobilistiche che collaboravano alla realizzazione del progetto.

Le vetture che scaturirono dall' esecuzione del progetto comune furono appunto quattro, nella fattispecie, oltre ovviamente alla Thema, la Fiat Croma, la Saab 9000, e in seguito anche l' Alfa Romeo 164, vetture con le quali la Thema condivideva parecchia componentistica, come molte delle le parti dei lamierati che ne componevano la scocca, o parti della stessa, come le porte, che erano identiche sia sulla Thema, sia sulla Fiat Croma, e sia sulla Saab 9000.

Inoltre la larga l' applicazione di nuove tecniche robotizzate di saldatura e lavorazione delle lamiere, nonché l' adozione di paricolari guarnizioni in gomma, consentirono la realizzazione di montanti delle portiere di foggia particolare, avvolgenti, ed evitare l' utilizo di particolari antiestetici come i gocciolatoi.

Il risultato di questo modo di operare fu innanzitutto l' ottenimento di una scocca solida e indeformabile, caratterizzata da una grande pulizia stilistica, che dava origine a un conseguente CX che si attestava sull' ottimo valore di 0.32. 

Le quattro diverse autovetture che trassero origine dal comune progetto "Tipo 4"

-------------- Il fortunato esordio del modello -------------

La presentazione della Lancia Thema

La nuova e rivoluzionaria ammiraglia di Casa Lancia, battezzata definitivamente, dopo una lunga serie di varianti e ripensamenti dell' ultimo minuto, Lancia "Thema" (per la scelta del nome i responsabili del marketing della casa madre avevano addirittura richiesto la collaborazione di esperti del settore, quali poeti e scrittori...),  venne presentata ufficialmente al pubblico nel corso del mese di Novembre dell' ormai lontano 1984, in concomitanza con lo svolgimento del Salone dell' automobile di Torino, ottenendo un immediato successo.

Si trattava in buona sostanza di una filante berlina quattroporte, caratterizzata da una linea moderna, vagamente ispirata a quella prerogativa della berlina di rango inferiore prodotta dalla stessa casa, la Lancia Prisma, ma molto più raffinata, aereodinamica, rigorosa, pulita.

Alcuni operatori del settore all' epoca definirono la linea esteriore della nuova ammiraglia Lancia "scientifica", ma nel contempo affermarono che essa era ricca di personalità, e indiscutibilmente  molto elegante.

 

Lo stile della Lancia Thema

Il design dell' autovettura era opera del centro stile diretto dal celebre designer Giorgetto Giugiaro, ed era ispirato dalla classica impronta stilistica delle berline a "tre volumi", poichè la dirigenza della casa madre aveva optato per quello che è senza dubbio definibile "un ritorno al classico".

In effetti una delle più pesanti e incisive critiche che all' epoca gli esperti del settore muovevano alla un tempo celebre e blasonata casa automobilistica, era quella di essersi prodotta durante il corso del decennio precedente nella produzione di auto appartenenti al segmento medio-alto esteticamente rivoluzionarie, ma anche molto discutibili, vedi la Lancia Beta, la Lancia Beta Trevi, nonché la super problematica e sfortunatissima Lancia Gamma. 

Vennero in ragione di ciò scartate a priori linee caratterizzate dall' impostazione rivoluzionaria, a "due volumi e mezzo, o fast-back, optando sin dall' inizio della gestazione del nuovo progetto per l' adozione di una tradizionale linea a tre volumi.

A sostegno di questa tesi, veniva evidenziato il fatto che da decenni le berline appartenenti al segmento medio alto di produzione tedesca, mantenevano un' impostazione esteriore molto tradizionale, e che propprio questa, oltre ovviamente all'  indiscutibile cura posta nella loro realizzazione, e all' utilizzo di componentistica molto efficente e affidabile, che ne elevava gli standard qualitativi, era stata la causa del successo ottenuto dalle ammiraglie prodotte da case automobilistiche quali la BMW e la Mercedes.

Del resto anche del terribile tonfo commerciale sortito di quella che in teoria avrebbe dovuto essere la super ammiraglia degli anni settanta, vale a dire la problematica e sfortunatissima Lancia Gamma berlina, era stato anche imputato anche alla sua linea, eccessivamente innovativa e sconcertante, che all' epoca del suo esordio non aveva riscosso benchè minimamente le simpatie della tradizionale clientela del marchio, solitamente molto conservatrice.

L' elegante berlina era dunque la portatrice di uno stile stile classico e moderno al tempo stesso, caratterizzato da una grande semplicità, nonchè da una notevole eleganza, e ciò, assieme alla cura delle finiture e all' affidabilità della meccanica, fu una delle cause principali dello strepitoso successo a livello commerciale che ottenne.

La prima serie della Lancia Thema esordì nel corso dell' anno 1984, e il pubblico automobilistico dell' epoca rimase immediatamente e positivamente affascinato dalla sua carrozzeria, caratterizzata dalla configurazione a tre volumi, costituiti da una parte anteriore e posteriore imponenti, ma racordati in modo armonioso e impeccabile con lo spaziosissimo ed ergonomico abitacolo.

La scocca dell' autovettura era poi contraddistinta dall' adozione di particolari soluzioni tecniche ed estetiche, quali la totale assenza di gocciolatoi, da sempre pesanti esteticamente, e fonte continua di fastidiosi fruscci aereodinamici, nonchè dalla presenza della finestratura a filo della carrozzeria, incorniciate da elegantissimi sottili profili cromati.

Tale soluzione, che aveva in effetti fatto il suo esordio l' anno precedente sull' utilitaria Uno, prodotta dallo stesso gruppo automobilistico, era stata adottata in assoluto per la prima volta sulla discussa Tucker americana prodotta nel corso degli anni quaranta.

--------------- Gli interni della Lancia Thema ---------------

Le caratteristiche e le particolarità degli interni della Lancia Thema

L' interno dell' autovettura era contraddistinto dall' utilizzo di materiali di qualità, poichè sia la similpelle che ne rivestiva il cruscotto, che nelle sue linee essenziali si ispirava a quelli che corredavano gli abitacoli delle berline tedesche prodotte all' epoca, sia il rivestimento del sedili, che poteva essere di tessuto, velluto, pelle o pelle sintetica, quest' ultima denominata Alcantara, erano di ottima fattura.

La Thema fu inoltre la prima automobile ad essere equipaggiata con interni rivestiti dalla famosa pelle Poltrona Frau, e poteva essere dotata di ogni comfort possibile ed immaginabile per l'epoca del suo esordio sul mercato automobilistico, compresi i sedili anteriori e posteriori regolabili a livello di posizione, e riscaldabili elettricamente.

 

Il miglioramento generale della componentistica

Degno di nota comunque il fatto che il notevole miglioramento della qualità della componentistica generale abbia contribuito ad elevare la qualità complessiva dell' autovettura, che a differenza della sua antenata, la sfortunatissima e bistrattata Lancia Gamma, raggiunse, e talvolta superò i pur elevati standard qualitativi della componentistica che equipaggiava l' agguerrita concorrenza straniera, rappresentata principalmente all' epoca da autovetture quali la BMW 320, il Mercedes 190 e 200, la Volvo 740 e 760.

E' palese ed inconfutabile il fatto che grazie a tale autovettura all' epoca l' industria automobilistica italiana si liberò dell' atavico complesso di inferiorità di cui soffriva nei confronti della concorrenza straniera, rappresentata in particolar modo dalle berline tedesche di fascia medio alta, e dovuto al sensibile divario di affidabilità e tecnologia che sussisteva tra la produzione nostrana e quella estera.

 

L' ottimo riscontro commerciale ottenuto dalla Lancia Thema

Inoltre i risultati commerciali di vendita raggiunti dalla bella ammiraglia Lancia, di cui furono prodotti e venduti in totale circa 360000 esemplari, suddivisi nelle varie versioni, erano esattamente agli antipodi degli sconsolanti risultati raggiunti da modelli di appartenenti al segmento delle auto di prestigio partoriti in precedenza dalle nostre case automobilistiche, come la Fiat 130, L'Alfa Romeo Alfa 6, o dalla sua diretta antenata, la sfortunatissima Lancia Gamma, che raggiungevano a stento cifre dell' ordine delle poche migliaia di esemplari venduti durante tutto l' arco di tempo durante il quale vennero prodotte.

------------ Gli accessori della Lancia Thema ------------

L' adozione di accessori adatti al rango dell' autovettura

Tra i più tipici accessori di tale autovettura si possono poi senza dubbio annoverare il telefono veicolare integrato nel poggiabraccio, e le sospensioni dotate di controllo elettronico dello smorzamento.

Tale accessorio venne adottato di serie solo sulla seconda e ultima versione della Thema  8.32, e sull'allestimento denominato LX. Non mancavano poi due tipi di impianti di climatizzazione automatici, entrambi molto efficenti.

Il primo, denominato '"automatic heating system", rappresentava sostanzialmente l' eredità della precedente componentistica, caratterizzata dall' adozione di una  grafica costituita da diodi elettroluminescenti verdi, e il secondo, quello che equipaggiò quasi tutte le Thema, moltissime Croma, nonchè le 164 e le 9000, che si è distinto  fino ai giorni nostri per la grande semplicità d'uso, la raffinatezza tecnica e l' efficienza termica, denominato l'"Automatic Climate System", realizzato interamente utilizzando  componenti Veglia-Borletti e Bosch, come il quadro di comando corredato di display luminoso, indicante le impostazioni della  temperatura, ed i  led utilizzati per indicare lo stato della potenza e distribuzione dei flussi d'aria, tra l' altro impostabili anche manualmente.

L' unico particolare forse discutibile era rappresentato dall' adozione dei cerchi in lega da 14", inevitabilmente un pò piccoli in rapporto alle dimensioni esteriori della carrozzeria, ma a ciò si ovviò in concomitanza con l' avvio della produzione della seconda serie, che fù corredata dei più consoni cerchi da 15", che in qualche modo erano molto più equilibrati a livello di dimensioni con la carrozzeria della bella ammiraglia.

---------- Le motorizzazioni della Lancia Thema ---------

L'adozione di propulsori efficienti, potenti e affidabili

I motori che equipaggiarono le multiformi serie di produzione della Lancia Thema erano strettamente derivati dai propulsori che avevano equipaggiato la gamma prodotta dalla Fiat durante gli anni precedenti.

In effetti il motore bialbero che equipaggiò svariate serie della fortunata berlina prodotta dla gruppo Fiat-Lancia, altro non era se non una versione ampiamente riveduta e corretta del propulsore che era stato utilizzato per equipaggiare la Fiat 125 nel corso dell' anno 1969.

D' altronde la scarsissima affidabilità del quattro cilindri boxer che equipaggiava la precedente Lancia Gamma aveva spinto la dirigenza della casa ad abbandonarne in toto qualsiasi forma di ulteriore sviluppo, per orizzontarsi su soluzioni magari meno innovative, ma sicuramente molto più sicure.

Il super collaudato bialbero Fiat forse non rappresentava l' ultimo grido in fatto di innovazione e soluzioni tecniche, ma la sua ormai più che decennale e fortunata carriera rappresentava per coloro i quali ne spinsero l' adozione sulla futura ammiraglia Lancia un' ottima garanzia di affidabilità. 

Tale propulsore venne fatto oggetto da parte dei tecnici di un radicale e completo affinamento, pochè vennero sperimentati e successivamente adottati degli alberi controrotanti, che equilibrando le forze centrifughe che rendevano piuttosto ruvido il funzionamento del collaudato bialbero Fiat, rendendone così molto più "rotondo" il funzionamento a tutti i regimi di giri, e rendendone il comportamento generale molto più simile a quello di un plurifrazionato sei cilindri.

Venne inoltre adottata l'iniezione elettronica Bosch, che era molto efficiente, e che contribuì anch' essa a rendere più dolce e fluido il funzionamento e l' erogazione di potenza del propulsore, e contribuì all' abbassamento dei consumi specifici dello stesso.

 

L' evoluzione delle motorizzazioni della Lancia Thema

Sostanzialmente la gamma dei motori della Thema prima serie prevedeva un 2.0 i.e. 8v aspirato, erogante una potenza massima di 120cv, derivato dalla versione di 1.6 litri di cilindrata del bialbero "Lampredi" (dal nome dell'ex progettista Ferrari che realizzò il primo motore Fiat dotato distribuzione ad alberi a camme in testa).

Pochissimi sanno che, in verità, furono prodotte poche decine esemplari equipaggiate con il "piccolo" motore di 1.585 cm³ di cilindrata, erogante 105 CV, e utilizzato anche dalla sorella minore Prisma, che furono destinate interamente ai funzionari Lancia.

Lo stesso generoso motore bialbero 2.0 (1995 cm³) venne in un secondo tempo dotato di un turbocompressore Garrett T3 e di dispostivo di sovralimentazione  "overboost", grazie all' adozione dei quali la potenza massima erogata dal motore raggiunse agevolmente il valore di ben 165 CV, un valore degno di cilindrate (e tasse) ben maggiori.

La versione equipaggiata con tale propulsore, denominata Lancia Thema 2000 Turbo I.e., si dimostrò capace di accelerazioni brucianti, poiché raggiungeva i 100 km/h in soli 7,2 secondi, copriva il km con partenza da fermo in soli 28,2 secondi, e raggiungeva una velocità massima di 220 km/h effettivi, valori eccezionali ancora oggi per un autovettura motorizzata con un motore avente una cilindrata di soli 2.000 cm³. 

All' epoca in Italia vigeva infatti un' ordinamento fiscale che penalizzava pesantemente, poiché considerati "beni di lusso", le automobili motorizzate con propulsori aventi una cilindrata superiore al valore di due litri, e questa rappresenta probabilmente la causa dello scarso successo commerciale ottenuto dalle versioni della Lancia Thema equipaggiate con il propulsore 6 cilindri di 2.8 litri dotato di  Iniezione Elettronica Bosch Le-Jetronic appartenenti alla prima serie prodotta, riconoscibili per la targhetta identificativa recante la scritta "V6" (inizialmente "6V") sulla calandra.

Tale versione era equipaggiata con il motore siglato "PRV", che era il risultato di un progetto comune, realizzato in contemporanea e collegialmente dalle case automobilistiche Peugeot,  Renault, e Volvo, e si trattava tra l' altro della stessa unità propulsiva che all' epoca equipaggiava la celebre De Lorean DMC-12, la Volvo della serie 700, la Renault 25, e il monovolume Renault Espace.

Il propulsore in questione era in grado di sviluppare una potenza massima di circa 150 CV, un valore sicuramente non eccezionale in rapporto alla cilindrata, ma era solidissimo e molto affidabile.

la stessa sorte fu condivisa dalle versione denominata Lancia Thema 8.32, il mitico modello equipaggiato con il propulsore di netta derivazione Ferrari, caratterizzato dall' architettura degli 8 cilindri a V, e dall' adozione della distribuzione a 4 valvole per cilindro, che deluse le aspettative del marketing Lancia, a causa dei risultati commerciali ottenuti, largamente inferiore a quelli preventivati.  

Grande successo ebbero invece tutte le serie della la versione Turbo Diesel della vettura, che era equipaggiata con il motore 2.4 turbo ds da 100CV, derivato dal motore Fiat- Sofim, che si rivelò un' unità moderna, potente e affidabile, consentendo  all' ammiraglia di raggiungere una velocità di punta di 185km/h, e garantendo all' epoca alla stessa il raggiungimento del primato di "vettura diesel più veloce del mondo". In conseguenza di ciò la riuscitissima berlina diventò la preferita dai grandi divoratori di chilometri, come i taxisti, gli agenti di commercio e i professionisti in genere.

Nel corso dell' anno 1988, con l' avvento della seconda serie, venne presentata la versione equipaggiata con il propulsore dotato di distribuzione a 4 valvole per cilindro, in grado di sviluppare una potenza massima  di ben 150 CV , e tale versione venne denominata Lancia Thema 2000 I.e. 16V,.Quasi contemporaneamente venne poi presentata la versione sovralimentata, denominata Lancia Thema 2000 I.e. Turbo 16V, il cui propulsore era in grado di sviluppare una potenza massima di ben 185 CV, e che già veniva utilizzato per motorizzare la Lancia Delta "Integrale".

La tappa successiva venne rappresentata dall' introduzione del catalizzatore su tutti i propolsori, allo scopo di ottemperare alle nuove normative sulle emissioni, sicché, a partire dall' anno 1990, tutte le versioni alimentate a benzina della fortunata ammiraglia Lancia, furono dotate di tale dispositivo.

L' affidabile ma fiacco propulsore a 6 cilindri a V "PRV" che equipaggiava la Lancia Thema V6, venne sostituito dallo sportivo e brillante V6 di derivazione Alfa Romeo, ma ciò non fu sufficente a risollevare le vacillanti sorti commerciali di questa versione della bella ammiraglia.

-------------- La Lancia Thema Station Wagon ------------

La presentazione della Lancia Thema Station Wagon

Nel corso dell' anno1986 la casa automobilistica lanciò sul mercato la versione familiare di quella che nel frattempo era diventato il suo più grosso successo commerciale degli ultimi anni.

Tale versione venne denominata  Thema Station Wagon, e in buona sostanza si trattava di una giardinetta di lusso, peraltro disponibile unicamente nella versione equipaggiata con il due litri a benzina sovralimentato, o in quella equipaggiata con il motore turbo diesel, e veniva assemblata e realizzata negli stabilimenti della Pininfarina di Grugliasco, che da tempo erano stati destinati alla gestione della produzione delle auto di nicchia.

Tale autovettura, che, anche a causa delle sue notevoli dimensioni esterne, veniva a disporre di un vano bagagli di notevole ampiezza, conservò comunque l' impostazione generale della berlina dalla quale derivava, differendo dalla stessa unicamente nel terzo volume posteriore, mentre l' impostazione degli interni e quella della plancia rimasero perfettamente analoghe al modello di partenza.

 

Il responso commerciale ottenuto dalla Lancia Thema Station Wagon

Come i modelli che avevano esordito in precedenza, anche questa nuova versione della Lancia Thema ottenne un ottimo successo di vendite e nel contempo di critica, assurgendo anch' esso in breve tempo al ruolo di un vero e proprio "Status Simbol", nonché  a quello definibile "Fenomeno di costume".

E' altresì innegabile il fatto che tale modello all' epoca della sua commercializzazione contribuì a svecchiare l' immagine che gli utenti solitamente avevano delle cosiddette "familiari", solitamente considerate sino ad allora dalla collettivtà veicoli contraddistinti da una vocazione prettamente funzionale, ma anche molto utilitaria, e che quindi ben poco avevano a che spartire con le auto di prestigio.

 

Lo stile della Lancia Thema Station Wagon

Inizialmente Io studio del design di tale versione venne appaltato sia al Centro stile della Carrozzeria Pininfarina, sia al Centro Stile della Carrozzeria Zagato. Successivamente la direzione del marketing Lancia scelse  lo studio presentato dal Centro stile della Pininfarina, che secondo il suo insindacabile giudizio aveva svolto il compito assegnatole in modo migliore.

In effetti all' epoca il Centro Stile della Pininfarina svolse il tema stilistico che le era stato affidato in modo egregio, disegnando un profilo della nuoiva versione filante, elegante e lineare, grazie anche all'equilibrato stile del volume posteriore, sul quale nel raccordo in lamiera satinata collocata fra il montante  e il portellone era serigrafata la firma della celebre carrozzeria.